arrow-backarrow-downarrow-leftarrow-rightarrowbraingridmicroscopepaperclipscienceslider-arrow-leftslider-arrow-righttest

Anticorpi anti-dna

Proposta di linee guida per la determinazione di autoanticorpi anti-DNA

1. INDICAZIONI CLINICHE

L' esistenza di autoanticorpi anti-DNA in pazienti con LES è nota fin dagli anni cinquanta. Ben presto è risultato evidente che la molecola di DNA presentava numerosi epitopi e di conseguenza gli anticorpi anti-DNA comprendevano un gruppo eterogeneo di immunoglobuline con differenti specificità.

Gli anticorpi identificati più comunemente sono quelli diretti verso il DNA a singola elica (ssDNA), i cui determinanti antigenici sembrano essere localizzati nelle sequenze basiche puriniche e pirimidiniche; gli anticorpi rivolti verso il DNA nativo a doppia elica (dsDNA), riconoscono invece epitopi localizzati lungo lo scheletro deossiribosio-fosfato (1).

A fronte di una notevole aspecificità degli anticorpi anti-ssDNA, gli anticorpi anti-dsDNA sono risultati altamente specifici per il LES e presenti nei soggetti affetti con prevalenza variabile tra 40 e 80%, così da costituire il 10° criterio classificativo di LES, secondo l' American College of Rheumatology (ACR) (2).

Peraltro, la presenza di anticorpi anti-dsDNA in un paziente asintomatico è suggestiva di un LES subclinico, essendo negativa la ricerca di tali anticorpi nel LES indotto da farmaci ed essendo positiva in meno del 2% dei casi in altre patologie autoimmuni (3).

Gli autoanticorpi anti-dsDNA e anti-cromatina sono i principali responsabili del quadro fluoroscopico nucleare di tipo omogeneo/periferico, ma alle volte possono associarsi ad un quadro di tipo speckled o anche citoplasmatico, probabilmente legato ad anticorpi anti-DNA cross-reagenti con RNA.

- La ricerca degli autoanticorpi anti-dsDNA è consigliata solo in caso di sospetto clinico di LES e in caso di positività  degli ANA in IFI.  Benchè sia rara la presenza degli anti-dsDNA in caso di ANA negatività, si consiglia comunque la determinazione degli autoanticorpi anti ds-DNA qualora sussista un forte sospetto diagnostico di LES

2. TEST DISPONIBILI

L'utilità diagnostica e prognostica del dosaggio degli autoanticorpi anti-dsDNA ha portato allo sviluppo di numerose tecniche per la loro quantificazione. Tra queste le più comunemente usate sono le tecniche di radiobinding (tra cui la tecnica originale di Farr) (4), l' immunofluorescenza indiretta (IFI) su Crithidia luciliae (5) e l'ELISA (6).
La tecnica di Farr rileva prevalentemente autoanticorpi anti-dsDNA ad alta avidità, presenta maggiore specificità nella diagnostica del LES e maggiore utilità nel monitoraggio del decorso clinico della malattia lupica.
L'IFI su Crithidia luciliae è una metodica altamente specifica, ha una discreta sensibilità, una relativa precisione, evidenzia anticorpi ad alta e intermedia avidità, permette l' individuazione delle varie classi autoanticorpali e la loro capacità di fissare il complemento, ma non consente una determinazione quantitativa accurata.
Le tecniche ELISA sono automatizzabili, possono evidenziare le diverse classi immunoglobuliniche, sono quantitative e generalmente sensibili, ma hanno una minore specificità rispetto alle metodiche precedentemente descritte; possono  rilevare anticorpi a bassa avidità di incerto valore clinico e il dosaggio può essere inficiato da legami aspecifici.
Per la diagnosi di LES la tecnica di Farr rappresenta il metodo di elezione; tuttavia la necessità di processare e misurare materiale radiomarcato ne limita l' applicazione . Un' alternativa è rappresentata dalla tecnica IFI, la quale, pur essendo generalmente meno sensibile è dotata di elevata specificità (7).
- In fase diagnostica, per la ricerca degli anticorpi anti-dsDNA, si consiglia il metodo radioimmunologico (tecnica di Farr) per la sua elevata specificità. In alternativa è consigliata la ricerca in IFI su Crithidia luciliae alla diluizione iniziale del siero di 1:10. In fase diagnostica di LES non è consigliato l' utilizzo del metodo ELISA -
La determinazione quantitativa degli anticorpi anti-dsDNA rientra tra i parametri oggetto di monitoraggio nel follow up della malattia lupica. Numerosi studi hanno documentato una stretta relazione tra titolo anticorpale e attività della malattia, in modo particolare nella nefropatia lupica (8,9); un aumento  del titolo anticorpale può precedere di qualche settimana l' esacerbazione clinica (9).
Quindi, nella fase di monitoraggio del decorso e della terapia del LES, si raccomanda la determinazione quantitativa degli anti-dsDNA, utilizzando il metodo RIA o, in subordine, un metodo ELISA, in cui i risultati siano espressi in UI/mL ( WHO/ISP Wo/80 ).

3. REQUISITI RICHIESTI

E' raccomandabile che:

• i campioni per la metodica di Farr e per l' ELISA siano esaminati in duplicato;

• ciascun laboratorio determini il proprio valore di cut-off , prendendo in esame un adeguato numero di controlli patologici affetti da LES, connettiviti non LES, malattie autoimmuni non connettivitiche, malattie oncologiche e infettive e di soggetti scelti fra la popolazione generale, paragonabili per età e sesso. Il cut-off dovrà essere scelto in base al miglior compromesso tra sensibilità e specificità, mediante utilizzo delle receiver operating characteristic curves (curve ROC).

• siano utilizzati, al fine di controllare lo stato di doppia elica dell' antigene, sieri monospecifici per ss-DNA , o corrispettivi anticorpi monoclonali, reperibili in commercio, testandoli periodicamente e ogniqualvolta ci sia un cambio di metodo o di lotto.


BIBLIOGRAFIA

1. Reeves WN et al.: Antibodies to DNA, DNA binding proteins, and histones. Rheum Dis Clin North Am; 20: 1; 1994.
2. Hochberg M: Updating the American College of Rheumatology revised criteria for the classification of systemic lupus erythematosus. Arthritis Rheum 40:1725; 1977.
3. Ballou SP, Kushner I: Anti native DNA detection by the Crithidia luciliae method. An improved guide to the diagnosis and clinical management of systemic lupus erythematosus. Arthritis Rheum;22: 321; 1979.
4. Wold ET et al. Deoxyribonucleic acid antibody: a method to detect primary interaction with deoxyribonucleic acid. Science, 161:806; 1968.
5. Crowe W et al. An immunofluorescent method using Crithidia luciliae to detect antibodies to double stranded DNA. Arthritis Rheum; 20:811; 1977.
6. Smeenk RJ. Measurement of antibodies to DNA. In: Manual of biological markers of disease. van Venrooij WJ, Maini RN, eds. Dordrecht, Kluwer Academic Publishers; 1993. A8: pp.1.
7. Smeenk RJ et al. DsDNA autoantibodies. In: Peter JB, Shoenfeld Y, eds. Autoantibodies. Elsevier Science BV, Amsterdam; 1996. pp 227.
8. TerBorg EJet al.: Measurement of increases in anti-double stranded DNA antibody levels as a predictor of disease exacerbation in systemic lupus erithematosus: Arthritis Rheum: 33: 634; 1990.
9. Boostma H, et al.: Prevention of relapse in systemic lupus erythematosus. Lancet; 345: 1595; 1995.


APPENDICE

ANA: anticorpi anti-nucleo
IFI: immunofluorescenza indiretta
ENA: antigeni nucleari estraibili
LES: Lupus eritematoso sistemico
ELISA: metodo immunoenzimatico in fase solida

PROGETTI IN EVIDENZA

  • PROTOCOLLO STUDIO APTIVA

    La ditta Inova Diagnostics (San Diego, California) del gruppo Werfen, si prepara ad introdurre nel mercato un nuovo sistema analitico multiparametrico (Aptiva) per la determinazione contemporanea di anticorpi presenti nelle malattie autoimmuni. La tecnologia è del tutto originale in ambito diagnostico e si basa sull’uso di una miscela di microparticelle in sospensione, coattate singolarmente con un diverso antigene.

    approfondisci
  • Differential Expression of anti-CItrullinated peptide antibodies in Palindromic rHeumatism and rhEumatoid aRthritis: a cross-sectional and prospective study (DECIPHER)

    Introduzione Il reumatismo palindromico (RP) è una sindrome clinica caratterizzata da episodi ricorrenti di artrite e tumefazione dei tessuti molli, di durata variabile da alcune ore a circa una settimana, a risoluzione spontanea, in assenza di segni di flogosi nelle fasi intercritiche e senza la comparsa di danno articolare (1–3).

    approfondisci
  • The General Practice Guide to Autoimmune Diseases

    The development of autoimmunity and autoimmune diseases is believed to involve interactions between genes,hormones, and the environment and was labeled in 1989 as “The mosaic of autoimmunity”.

    approfondisci
  • Approccio del laboratorio analisi alla diagnostica delle malattie autoimmuni sistemiche

    Proposta di collaborazione scientifica nell'ambito della diagnostica in vitro delle malattie del tessuto connettivo.

    approfondisci
  • Approccio alla diagnostica di laboratorio delle vasculiti ANCA-associate (VAA) nei laboratori clinici italiani

    La ricerca degli anticorpi anti-citoplasma dei neutrofili (ANCA) è di fondamentale importanza per la diagnosi delle VAA. Negli ultimi anni le richieste di ANCA sono notevolmente aumentate e si sono rese disponibili nuove tecnologie e metodi analitici in grado di supportare strategie diagnostiche più efficaci.

    approfondisci
  • Protocollo Ana Reading (Progetto PARE)

    La ricerca di anticorpi anti-nucleo (ANA) è formalmente richiesta per la classificazione e la diagnosi di numerose malattie autoimmuni.

    approfondisci
  • Progetto “Italian survey on antiphospholipid antibody positive individuals” – Acronimo INSPIRE

    Il progetto si propone di migliorare la gestione dei pazienti con positività per anticorpi antifosfolipidi mediante un registro prospettico dei dati osservati a lungo termine e raccolti da laboratori centrali di strutture ospedaliere e da centri clinici coinvolti.

    approfondisci
  • Anticorpi anti-NXP-2 nella dermato-polimiosite: associazione con neoplasia e confronto tra metodiche di laboratorio commerciali con metodiche gold-standard. Studio multicentrico italiano

    Gli anticorpi anti-NXP-2 (chiamati inizialmente anti-MJ) sono degli autoanticorpi diretti contro la proteina Nuclear Matrix Protein 2, localizzata nei PML nuclear bodies, che fanno parte del gruppo degli anticorpi miosite specifici (MSA). L’antigene MJ è una proteina della matrice nucleare, chiamata NXP2/MORC3, che è coinvolta nella regolazione della senescenza cellulare p53-indotta in risposta a segnali oncogenici.

    approfondisci
Evento online
9 Giugno 2021
Webinar
Incontro Annuale 2021
Soci Gruppo F.I.R.M.A.
a cura di Gruppo F.I.R.M.A.
scopri di più